Le variazioni del luogo di lavoro 3/3: Il distacco del lavoratore
Cos’è il distacco del lavoratore?
Il distacco è quando il datore di lavoro (chiamato “distaccante”) manda temporaneamente un suo dipendente (chiamato “distaccato”) a lavorare presso un altro datore di lavoro (chiamato “distaccatario”). Questo viene fatto per un motivo specifico e per un periodo di tempo limitato.
Chi sono i protagonisti?
- Distaccante: il datore di lavoro che manda il lavoratore da un’altra parte (può essere un’impresa, un libero professionista o un ente pubblico).
- Distaccato: il lavoratore che viene spostato temporaneamente.
- Distaccatario: il datore di lavoro che riceve il lavoratore distaccato.
Cosa serve per il distacco?
- Deve esserci un interesse valido da parte del distaccante (per esempio, esigenze tecniche o organizzative).
- Il distacco deve essere temporaneo, cioè non definitivo.
Serve il consenso del lavoratore?
- In linea generale, no. Il datore può decidere il distacco senza chiedere il permesso.
- Se cambia la mansione (il lavoro da fare), allora sì: serve l’accordo del lavoratore, altrimenti il distacco non può avvenire.
- Se il lavoratore rifiuta senza motivo valido, può essere sanzionato.
Distanza e trasferimento
Se il distacco porta a lavorare a più di 50 km dalla sede abituale, deve esserci una ragione molto importante (tecnica, organizzativa, ecc.). Il datore deve spiegare chiaramente perché.
Cosa deve fare il datore di lavoro?
- Comunicare il distacco al Centro per l’Impiego entro 5 giorni dall’inizio.
- Tenere il lavoratore registrato nel Libro Unico del Lavoro (con le presenze).
- Fare un contratto di distacco dove si stabiliscono mansioni, durata e retribuzione.
- Fare un accordo con l’azienda che riceve il lavoratore, per organizzare l’attività e la gestione del personale.
Cosa deve fare l’azienda che riceve il lavoratore?
- Registrare i dati del lavoratore distaccato (data inizio e fine).
- Può dare benefit o bonus, ma la paga principale resta a carico del datore distaccante.
Sicurezza sul lavoro
- L’azienda che riceve il lavoratore è responsabile della sicurezza durante il lavoro.
- Il datore distaccante deve invece fornire la formazione sui rischi del lavoro specifico del dipendente.
- Entrambi devono collaborare per garantire un ambiente sicuro.
Quando il distacco non è legale
Se manca il motivo valido o il distacco non è temporaneo, si parla di distacco illecito. In questo caso il lavoratore può chiedere di essere considerato assunto dall’azienda dove lavora.
Da marzo 2024, chi usa il distacco illecito rischia anche sanzioni penali e multe più pesanti.
In sintesi
- Il distacco è uno spostamento temporaneo deciso dal datore di lavoro.
- Serve una ragione valida e deve essere per poco tempo.
- Il lavoratore deve accettare se cambiano le mansioni.
- Ci sono regole precise da seguire per comunicazioni, sicurezza e pagamenti.
- Se non si rispettano le regole, il distacco è illegale e ci sono conseguenze.