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Assegno Unico Universale per i Figli

Dal primo gennaio 2022 via alle domande per la nuova misura che sostituirà detrazioni, assegni familiari e tutte le altre misure di welfare per le famiglie con prole.

 

L’assegno universale sui figli, la misura in sintesi

L’assegno unico universale per i figli verrà erogato dall’Inps dietro domanda da parte degli interessati.

Si tratta di quelle famiglie con figli fino a 21 anni di età a carico dei genitori. L’assegno universale per i figli è la misura che andrà a prendere il posto delle detrazioni per carichi di famiglia riferite ai figli, degli assegni per il nucleo familiare, dei bonus peri figli (Bonus Bebè, Bonus Mamma Domani).

Per detrazioni e assegni resteranno solo quelli riferiti al coniuge o ad altri familiari a carico.

Dal punto di vista degli importi questi cambiano in base all’Isee. Infatti per poter richiedere l’assegno universale, a meno che non si tratti di figli disabili, occorre avere un Isee in corso di validità. Dal momento che le domande partono a gennaio prossimo e che l’Isee e la sua DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) attualmente valide scadono a dicembre 2021, per poter richiedere il nuovo strumento occorrerà prima provvedere a presentare nuova DSU per l’Isee.

 

Assegno universale per i figli, i requisiti

Presenza di figli fino a 21 anni a carico ma non solo. I requisiti per poter accedere all’assegno universale sono legati alla situazione economica, reddituale e patrimoniale della famiglia richiedente, cioè all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, solo per gli importi e non per il diritto. L’assegno infatti spetta a tutti senza limiti di Isee. Tali limiti invece influenzano gli importi, naturalmente variabili in base a dei valori Isee prefissati che vedremo dopo.

Intanto va sottolineato che la misura è appannaggio di cittadini:

  • Italiani;
  • Stranieri di uno Stato Membro della UE;
  • Stranieri extracomunitari con diritto di soggiorno o con diritto di soggiorno permanente;
  • Extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo(ex Carta di soggiorno);
  • Stranieri non UE che hanno un permesso di lavoro o di ricerca con durata superiore a sei mesi;
  • Stranieri con residenza in Italia da almeno due anni.

Residenza e domicilio, anche fiscale in Italia, sono necessari quindi per poter avere accesso all’assegno unico per i figli.

Figli minorenni e figli maggiorenni fino a 21 anni, che differenze ci sono in materia di assegno unico?

I figli al di sotto dei 18 anni rientrano tutti nell’assegno universale.

Diverso il discorso per i figli maggiorenni, quelli di età compresa tra i 18 ed i 21 anni non compiuti. Questi ultimi devono anche essere, alternativamente:

  • Studenti universitari;
  • Alle prese con corsi di formazione scolastica;
  • Iscritti a corsi di formazione professionale;
  • Alle prese con tirocini anche pagati, ma con reddito inferiore ad 8.000 euro all’anno;
  • Lavoratori con reddito al di sotto della soglia di 8.000 euro annui;
  • Disoccupati iscritti ai centri per l’impiego come soggetti in cerca di lavoro;
  • Alle prese con il servizio civile.

Come anticipato, una disciplina a parte peri figli disabili. Oltre che sull’Isee, non necessario per figli alle prese con invalidità, anche l’età non conta per figli con questi disagi di salute. L’assegno universale in presenza e per i figli disabili è sempre spettante. Va ricordato anche che, l’assegno universale andando a sostituire anche il bonus Mamma Domani, può essere percepito anche da famiglia con la madre in dolce attesa e dalla fine del settimo mese di gravidanza.

 

 

Assegno Universale Unico per i figli, gli importi fascia per fascia

Come anticipato, la componente reddituale e patrimoniale di un nucleo familiare, incide sugli importi dell’assegno universale. Altra cosa che va a determinare le cifre spettanti di assegno è il grado di disabilità del figlio.

Per i figli fino a 18 anni di età l’importo dell’assegno universale per ciascuno di essi è pari a:

  • 175 euro al mese (Isee entro la soglia di 15.000 euro);
  • A scalare da 175 a 50 euro al mese (Isee sopra 15.000 e fino a 40.000 euro).
  • 50 euro al mese per figlio con Isee sopra i 40.000 euro.

Per famiglie con tre o più figli a carico gli importi vengono incrementati per tutti i figli (anche i primi due) in misura pari a 85 euro per la prima fascia Isee (fino a 15.000 euro), a scalare da 85 a 15 euro per la seconda fascia e a 15 euro per la terza ed ultima fascia.

Aumenti previsti anche in funzione della gravità di handicap per i figli minorenni disabili. Tale surplus è pari a 105 euro al mese in più per disabilità con assenza di autosufficienza dell’invalido. Per i disabili gravi invece l’aumento mensile è di 95 euro, mentre per le disabilità medie è pari ad 85 euro. Per i figli maggiorenni disabili invece l’incremento è pari a 50 euro al mese, ma solo fino a 21 anni di età non compiuti. Per i figli disabili che superano i 21 anni di età invece, l’assegno è erogato nella misura di:

  • 85 euro al mese (Isee entro la soglia di 15.000 euro);
  • A scalare da 85 a 25 euro al mese (Isee sopra 15.000 e fino a 40.000 euro).
  • 25 euro al mese per figlio con Isee sopra i 40.000 euro.

Maggiorazioni previste anche per famiglie con entrambi i genitori lavoratori (30 euro al mese in più per ogni figlio) o con famiglie con quattro o più figli (100 euro al mese in totale). Infine, con mamme giovani (al di sotto dei 21 anni di età), maggiorazione prevista pari a 20 euro al mese per figlio.

 

 

Assegno Universale Unico, come si presenta la domanda all’Inps

 

L’assegno quindi è erogabile dietro domanda all’Inps.

La domanda potrà essere prodotta dal prossimo primo gennaio, anche se come detto,  occorre prima premunirsi con l’Isee. Occorre quindi prima di tutto presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica, che è il documento propedeutico per il rilascio dell’Isee da parte dell’Inps. Domande di assegno universale senza un Isee in corso di validità non potranno essere accettate. Per l’Isee occorre presentare la DSU tramite patronato o con le proprie credenziali di accesso ai servizi telematici dell’Inps, quindi tramite Spid (Sistema pubblico di identità digitale), tramite Cie (Carta di identità elettronica) o tramite Cns (Carta nazionale dei servizi).

Stessi strumenti anche per la domanda di assegno universale per i figli. Va ricordato che gli assegni durano 12 mesi e vanno richiesti ogni anno. Dal momento che si parte, come incasso, dal primo marzo, la domanda 2022 avrà validità da marzo 2022 a febbraio 2023.

L’assegno comunque decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, sempre che l’istanza venga accettata. Devono essere i genitori ( o uno di loro) o chi esercita la responsabilità genitoriale per i figli minorenni, a produrre richiesta all’Inps. La particolarità di questo nuovo strumento è che possono richiederlo direttamente anche i figli, ma sempre quelli maggiorenni che possono anche domandare all’Inps la corresponsione diretta a loro nome della parte di assegno spettante.

 

 

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